O jantar / La cena, 2019. Massape projetos. São Paulo, Brazil.

 

 

 

O jantar / La cena. Plaster, papier-mâché, banana leaves, wood, soil, rope, passion fruit peels, potato, seeds, plastic bag, chords. 2019.

 

 

 

O jantar / La cena. Plaster, papier-mâché, banana leaves, wood, soil, rope, passion fruit peels, potato, seeds, plastic bag, chords. 2019.

 

 

 

Espetinhos. Plaster, plastic, pottery soil, rope, chords2019

 

 

O jantar / La cena. Jessica Moroni. Massape projetos, São Paulo. 10.05.2019 - 19.05.2019 

EN VERSION

O Jantar / La Cena is a site-specific installation realized during the art residency program at Massape projetos, São Paulo, Brazil.

The work presents a story about an event that is about to happen. We are in a place where the celebration is prepared, where the materials are deposited according to a logic inherent in what will happen, for example a dinner, evoked by the same title.

The setting is dynamic; spatially it evokes the secondary rooms where preparations for the celebration are carried out. The materials are in the process of transformation and displacement; they have been transported from other places to be arranged and used in the treat. At the same time, organic objects fall apart, such as the pulp of the fruit that becomes moldy, remembering that every act has its end.

A potential spirituality inhabits space, linked to the transformation of materials into symbolic objects, such as offerings and totems. Community celebrations are thus evoked as ritual acts and fleeting moments of collective transformation.

 

IT VERSION

O jantar / La cena é un'istallazione site-specific creata durante il programma di residenza presso Massape projetos, a San Paolo, Brasile.

Il lavoro presenta una storia immaginaria articolata attorno a un evento che sta per accadere. Siamo in un luogo di preparativi per una celebrazione, dove i materiali sono stati depositati secondo una logica connaturata a quanto accadrà, per esempio una cena, evocata dallo stesso titolo.

Lo spazio è dinamico, evocando le stanze spazialmente secondarie dove si svolgono i preparativi per la celebrazione. I materiali sono in fase di trasformazione e spostamento; sono stati trasportati da altri luoghi per essere sistemati e utilizzati nel trattamento. Allo stesso tempo, gli oggetti organici si sgretolano, la polpa del frutto si trasforma in muffa, ricordandoci che ogni atto ha una sua fine.

Una potenziale spiritualità abita lo spazio, legata alla trasformazione dei materiali in oggetti simbolici, come offerte e totem. Le celebrazioni comunitarie vengono così evocate come atti rituali e momenti fugaci di trasformazione collettiva.

L'installazione nello spazio e il contatto con elementi locali o naturali sono fattori che si sono mantenuti e sono cresciuti negli anni nella produzione di Jessica Moroni. La sua pratica artistica mette in discussione, più o meno direttamente, la corporeità dei materiali che utilizza attraverso specifiche installazioni o opere performative, ricordandoci che l'occupazione di uno spazio e lo stato effimero della creazione artistica sono una delle questioni centrali del suo lavoro plastico.